Anche l’Africa ha bisogno di cybersecurity
La compagnia di telecomunicazioni Liquid Telecom ha realizzato un report che analizza le necessità del continente africano in termini di cybersecurity, garanzia della privacy e protezione dei dati personali sulla rete. Le iniziative censite sono ancora poche e localizzate, manca di una visione di insieme e di una strategia comune sovranazionale.
Digitalizzazione e cybersecurity
La corsa verso la digitalizzazione di tutti gli aspetti della vita quotidiana porta con sè luci ed ombre. Tra queste ultime ci sono i problemi connessi alla privacy e alla protezione dei dati personali. Un recente report di Kaspersky Lab, ad esempio, sottolinea come il 2016 sia stato l’annus horribilis per la sicurezza online, con un attacco informatico ogni 40 secondi. Social network, home banking, shopping online, sono tutte occasioni per far entrare in circolo ed esporre a rischi informazioni personali riservate. Per questa ragione stati nazionali e istituzioni sovranazionali si stanno muovendo per fissare regole comuni, che possano prevenire il problema della cybersecurity. Una delle più attive in tal senso è l’Unione Europea, che già da tempo sta lavorando alla fissazione di norme comunitarie che armonizzino le legislazioni locali.
Le difficoltà dell’Africa
L’Africa non è certo esente da questa riflessione. Anzi, il continente è sulla cresta di un vero e proprio boom digitale. Questo fa si che il tema della protezione della privacy si ponga in maniera ancora più pressante. Liquid Telecom, uno dei maggiori operatori di telecomunicazioni dell’area, ha realizzato un report dedicato al tema. Nell’analisi si sottolinea come alcuni paesi stiano avviando una sera riflessione sulla cybersecurity: Uganda, Kenya, Tanzania, Ghana, Zimbabwe e Sud Africa si sono già dotati (o si stanno dotando) di una normativa specifica. Altre nazioni, invece, sono più indietro. In generale, però, il report sottolinea la mancanza di una strategia comune. L’unico tentativo in tal senso risale al 2014, con la Convezione dell’Unione Africana su Cybersecurity e Data Protection. Troppo poco per tracciare davvero una linea d’azione unitaria, sulla falsariga di quella europea.