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Covid, l’Italia può ripartire con l’Europa e con l’Africa

L’Accademia dei Lincei ha approvato un primo documento che illustra sinteticamente le conseguenze economiche dell’epidemia provocata dal Covid-19.

“L’Unione europea dovrebbe predisporre un piano di aiuti ai paesi più poveri dell’Africa, colpiti dalla crisi mondiale del coronavirus. Si realizzerebbe un circuito virtuoso analogo a quello del Piano Marshall del Dopoguerra: allora il paese più ricco, gli Stati Uniti, finanziava la ricostruzione degli impianti industriali europei e allo stesso tempo generava domanda addizionale per le proprie imprese, colpite da un calo di domanda dopo la fine di quella per armamenti. Ora, l’Unione europea è una potenza finanziaria in grado di mobilitare risorse vaste, mentre le sue imprese sono colpite da un calo di domanda che in prospettiva costituisce un problema ben più pesante della momentanea interruzione dell’offerta”.
Così afferma il professor Alessandro Roncaglia, emerito di Economia politica presso la Sapienza Università di Roma, socio linceo.

Roncaglia sintetizza uno dei punti sostenuti dal documento approvato dalla commissione Covid-19 dell’Accademia dei Lincei, nello specifico quello relativo all’Africa.
La proposta dello studio sintetizza fondamentalmente come l’Unione europe dovrebbe predisporre un piano di aiuti ai paesi più poveri dell’Africa, colpiti duramente dalla crisi mondiale del coronavirus.

L’UE è oggi una potenza finanziaria in grado di muovere risorse elevate, allo stesso tempo le sue imprese sono colpite gravemente da un abbassamento della domanda.
Aiutare i paesi poveri dell’Africa farebbe in modo di sostenere l’economia europea colpita dalla crisi sanitaria aiutandola a ripartire più velocemente. Inoltre potrebbe rallentare i flussi migratori, rafforzerebbe il ruolo dell’UE a livello mondiale e infine contribuirebbe a una riduzione delle diseguaglianze su scala mondiale.

“L’aiuto ai paesi poveri dell’Africa – scrive Roncaglia – aiuterebbe l’economia europea colpita dalla crisi coronavirus a ripartire; allo stesso tempo potrebbe rallentare i flussi migratori, rafforzerebbe il ruolo dell’Unione nel mondo e, da ultimo ma non per ultimo, contribuirebbe a una riduzione delle diseguaglianze su scala mondiale”.

 

Source: huffingtonpost.it