Crisi post Covid, un’accelerazione verso l’Industria 4.0?
Quando si parla di Industria 4.0 solitamente si intende quella quarta rivoluzione industriale che include l’automazione parziale o totale dei processi produttivi.
Un trend evolutivo che va ad intrecciarsi con l’ancor più vasto mondo dell’Internet of Things, dei big data, del machine learning.
Nel nostro blog abbiamo già toccato l’argomento approfondendo gli aspetti tecnici e di sviluppo. In parte si tratta di un processo già cominciato specialmente in specifici settori che più facilmente possono appoggiarsi all’informatica, ma serviranno infrastrutture di connessione specifiche per spostare la mole di dati necessaria a una vera rivoluzione.
Che ruolo avrà però la crisi sanitaria e quindi finanziaria su questo cambiamento industriale? Da alcuni mesi 8 milioni di lavoratori e le loro rispettive aziende sono stati costretti a mettere insieme un sistema di smart working forzato, ma con tutta probabilità come ha affermato Bill Gates “molte cose cambieranno in futuro” e che “la società si sposterà sempre di più verso il digitale”.
Il vaccino è lontano ancora e le regole sul distanziamento sociale hanno pesantemente impattato sul mondo del lavoro, che necessariamente deve rivalersi sempre di più sugli strumenti che il mondo digitale ha da offrire.
Dai viaggi di lavoro, alle riunioni, molte aziende potrebbero modificare il loro modo di lavorare in maniera permanente, dando sempre più peso a strumenti virtuali. Sarebbe pensabile quindi che questo trend innescato dalla crisi post Covid possa velocizzare il processo di digitalizzazione del lavoro, procedendo a grandi passi verso una completa quarta rivoluzione industriale.
Naturalmente ci sono infrastrutture che sono ancora incomplete, come ad esempio la rete 5G, che sarebbe un punto chiave per permettere alle informazioni di muoversi azzerando la latenza e massimizzando la circolazione dei dati.