Africa, 10 storie di imprese leader nell’innovazione
L’Africa innova l’Africa.
Fast Company, rivista internazionale che parla di digitalizzazione e tecnologia in ambito imprenditoriale, ha stilato la classifica delle 10 aziende africane più innovative. Un modo per raccontare l’Africa in modo diverso, allontanandosi dagli stereotipi che ne dipingono solo la povertà e dando visibilità ad esperienze di persone che hanno saputo “inventarsi”.
Il risultato è una rassegna di imprenditori lungimiranti, che operano nei settori più disparati, in molti casi offrendo servizi essenziali per le fasce più deboli della popolazione.
Ne è un esempio M-KOPA (Kenya) che ha ideato un sistema, basato sulla tecnologia solare, per portare l’energia elettrica nelle zone rurali in cui ancora manca, garantendo alle famiglie povere un’alternativa, meno costosa e più sicura, al kerosene.
Servizi rivolti alle aree più arretrate dell’Africa sono anche quelli messi a disposizione da One Acre Fund che offre a credito, ai piccoli e medi agricoltori, sementi e fertilizzanti. Una nuova idea di “prestito”, non in denaro ma in materie prime, che ad oggi ha aiutato oltre 200mila persone.
Jobberman (Nigeria) e Meltwater Entrepreneurial School of Technology, invece, si dedicano al mondo del lavoro. La prima affrontando il tema della disoccupazione, con una piattaforma web che facilita l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, la seconda promuovendo percorsi diformazione per giovani imprenditori e finanziando direttamente le migliori start-up.
Di supportare lo sviluppo dell’imprenditorialità si occupa anche Konga(Nigeria), che gestisce una piattaforma di e-commerce a cui possono accedere aziende che intendono cominciare a vendere i loro prodotti online.
Tecnologia al servizio dell’educazione e della cultura.
Nella top ten stilata da Fast Company, ci sono molte realtà attive nel settore dell’educazione e della cultura. Come Praekelt Foundation che realizzasoftware open source, fruibili su telefonini a basso costo, che fornisconoinformazioni utili in ambito sanitario, educativo, finanziario.
Un’esperienza simile, ma più focalizzata sulle esigenze dei minori, è quella di Eneza Education che, in Kenya, produce contenuti educativi, anche questi accessibili da cellulari low-cost, pensati per i bambini delle famiglie a basso reddito in zone rurali, che non possono frequentare la scuola. In questo modo, studenti tra gli 11 ed i 18 anni hanno a disposizione una vera e propria “classe virtuale”, con lezioni, verifiche ed un’interfaccia per collegarsi con gli insegnanti.
I bambini sono il target di riferimento anche di altre due aziende: Ubongo(Tanzania) e Leti Arts (Ghana). Ubongo è la società che produce “Ubongo Kids”, un cartone animato educativo, in onda sulla televisione tanzaniana, che insegna nozioni di scienza e matematica. Leti Arts, invece, realizza applicazioni, giochi e testi incentrati su storie e leggende africane, con l’obiettivo di rivitalizzare gli aspetti folkloristici della cultura continentale, da contrapporre ai modelli occidentali.
Su questa linea, di sostegno alle potenzialità culturali africane, si colloca anche l’azione di iROKOtv, compagnia di video on-demand che diffonde i film di Nollywood e Ghallywood, le industrie cinematografiche di Nigeria e Ghana.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!