Europa, wifi gratis per tutti in arrivo
La Commissione europea ha investito 133 milioni di euro, oltre ottomila i Comuni che hanno ottenuto i fondi per creare reti wifi gratuite in luoghi pubblici.
L’anno scorso il bando che segna l’ultimo capitolo di Wifi4Eu, il programma di aiuti varato dalla Commissione europea nel 2018 per finanziare l’installazione di reti wifi pubbliche e gratuite nei Comuni del vecchio continente. Un piano complessivo da 133,9 milioni di euro, 13 in più finora rispetto ai 120 messi a budget nel 2017, che Bruxelles sta già distribuendo, sotto forma di voucher da 15mila euro, tra ottomila Comuni dei 27 Stati dell’Unione, più Islanda, Norvegia e Gran Bretagna. Germania, Italia e Spagna sono finora le nazioni che hanno raggranellato il maggior numero di bonus. E secondo i calcoli preliminari dell’ultimo bando, che assegna 947 voucher, Roma e Madrid saranno ancora le più premiate.
Da uno studio europeo sul livello di digitalizzazione, i Comuni hanno fame di connessioni. Nell’ultimo bando le domande erano nove volte maggiori rispetto ai buoni a disposizione. E in tutte le gare di Wifi4Eu i fondi sono spariti in un batter d’occhio. E “in Paesi come Croazia, Bulgaria, Grecia, Portogallo e Lituania, più del 70% dei Comuni ha vinto un voucher”, racconta Franco Accordino, a capo dell’unità responsabile per Wifi4Eu alla Direzione generale Connect della Commissione europea.
I primi hotspot in luoghi pubblici, come uffici comunali, biblioteche, piazze, musei, strutture sanitarie e parchi, sono stati accesi. Rispetto ai 2.800 Comuni vincitori del primo bando, datato novembre 2018, a Bruxelles risultano 1.500 reti già completate o in fase di consegna. A Pila, provincia di Vercelli, i lavori per i 12 hotspot (tra aree esterne e interne) sono terminati “nel luglio 2019, in tempo per fornire servizio ai turisti l’estate scorsa”, spiega il sindaco Enrico Cottura.
Sono 8.067 i voucher assegnati in tutta Europa nelle prime tre gare, di cui la seconda, con 3.442 aggiudicazioni, è stata la più corposa. Dopo Germania, Italia e Spagna, che hanno sempre ottenuto il massimo dei buoni, ad aver approfittato in gran numero di Wifi4Eu sono i Comuni di Francia (787), Romania (617), Croazia (448) e Polonia (443). L’Islanda si piazza in fondo alla classifica, con cinque voucher, preceduta da Lussemburgo (21), Danimarca (28), Malta (30) e Regno Unito (33).
In Italia
In Italia circa l’11% dei Comuni ha ottenuto un buono di Wifi4Eu. Dai piccoli borghi, come Esino Lario (nel Lecchese) o Torresina (in provincia di Vercelli), alle perle del turismo e dell’arte, come San Gimignano, Alberobello o Favignana, fino a capoluoghi di provincia, come L’Aquila, Catanzaro, Catania, Treviso e Sondrio. Nel centro della Valtellina i 14 hotspot wifi, realizzati dalla Rfcom Wireless, sono attivi dallo scorso ottobre in un parco e nel Museo della montagna nel Castello di Masegra.
I municipi lombardi sono quelli che hanno ottenuto più aiuti (167), seguiti dai vicini del Piemonte e da quelli campani. A livello di province, però, è Cuneo quella in cui sono piovuti più voucher (53). È originario del territorio uno dei più attenti osservatori dell’iniziativa: Michele Pianetta, vicesindaco di Villanova Mondovì (tra i vincitori) e vicepresidente dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci) del Piemonte. Vengono poi le province di Salerno (37) e Bergamo (53). C’è anche chi non ha fatto domanda: zero candidature dalle aree di Rovigo, Massa e Carrara, Prato, Arezzo, Ragusa, Sassari e Cagliari.
Il programma
Il bando Wifi4Eu è stato organizzato con un sistema del “chi prima arriva, meglio alloggia” temperato. Quindi i voucher sono stati assegnati a chi ne ha fatto richiesta per primo, ma stabilendo una soglia massima e una minima per Paese per non lasciare nessuno a bocca asciutta. I Comuni vincitori devono offrire una rete aperta, senza pubblicità o autenticazioni, in un luogo pubblico; garantire almeno 30 megabit al secondo (Mbps); utilizzare il marchio di identificazione; mantenere il servizio per tre anni. Il voucher copre i costi hardware e software, mentre abbonamento telefonico e manutenzione sono a carico del municipio. A Segrate, per esempio, tutti i punti in cui viene erogato il servizio wifi pubblico sono fisicamente collegati in fibra ottica con una rete di proprietà del Comune.
I vincitori del voucher, tuttavia, non vedono i soldi. Scelgono un fornitore accreditato da Bruxelles, che dopo i lavori ottiene il rimborso direttamente dalla Commissione. La somma è fissa ed “è stata stabilita sulla base di uno studio del mercato europeo da cui è emersa come prezzo equo per l’installazione di 10 punti di accesso wifi”, spiega Accordino. E siccome alla fine “la media di punti di accesso installati è superiore a 10”, osserva l’esperto, questo dimostra che Wifi4Eu spinge gli investimenti in reti, tanto che “i Comuni sono generalmente motivati a installare un numero di hotspot più numeroso”.
Il programma europeo mira proprio a sganciare gli utenti dalla necessità di concedere i dati in cambio dell’accesso a una rete privata, come quelle di negozi o locali. Una regola uguale in tutta l’Unione. “In città avevamo già un wifi pubblico”, osserva il vicesindaco di Bassano, ma quello che cambia con Wifi4Eu è che ora “il servizio ha tutte le caratteristiche perché diventi un unico wifi a livello europeo”.
Credits: Wired