International Telecom Week: il futuro dei “dati” in Africa
All’ITW di Chicago si parla di Africa e di traffico dati. Il boom delle connessioni internet nel continente necessità di essere gestito, soprattutto attraverso nuovi investimenti.
L’Africa al centro dell’ITW.
Uno dei protagonisti indiscussi dell’International Telecommunication Week, in corso in questi giorni a Chicago, è il continente africano, a cui tutti gli operatori del settore guardano ormai con crescente interesse. L’Africa, infatti, è l’area del mondo dove il mercato delle Telco presenta opportunità di crescita maggiori, come già dimostrato nel corso degli ultimi anni, e la “fetta” di business più promettente è quella che riguarda il traffico dati. Proprio a questo tema è dedicato un panel dell’ITW, in programma il 12 maggio, moderato da Funke Opeke , CEO di Main One Cable Company, e a cui prenderanno parte Grant RJ Walker, CEO di CMC Networks, Chris George, Strategic Negotiator di Google, Nic Rudnick, CEO di Liquid Telecom Group e Byron Clatterbuck, CEO di Seacom. I relatori si interrogheranno sul futuro del mercato dati e sugli investimenti necessari per incentivarne lo sviluppo.
Un’incontro molto importante, soprattutto per un azienda come VueTel Italia, in prima fila tra gli operatori che lavorano per far decollare definitivamente la connettività africana. L’azienda italiana è nata proprio con l’obiettivo di scommettere sul settore delle telecomunicazioni in Africa, credendo profondamente nelle potenzialità del continente. Dopo aver sviluppato, dal 2009 ad oggi, il business dei servizi wholesale voce, affermandosi come uno degli operatori più affidabili, per il 2015 ha annunciato proprio l’ingresso nel mercato dei servizi dati, convinta della forza di questo segmento di mercato.
Il boom della “rete” in Africa.
L’uso di internet, infatti, sta conoscendo un vero e proprio boom nel continente africano. Gli utenti della rete, che erano circa 4,5 milioni nel 2010, sono diventati oltre 300 milioni nel 2014, con una crescita del 6498%; nello stesso periodo, a livello globale, si è registrato “solo” un +721%. Un exploit reso possibile dallo sviluppo dei servizi di data center e di quelli 4G, così come dall’ampliamento della rete di fibre sia terrestre che sottomarina. Il trend, d’altra parte, non accenna ad arrestarsi ma, anzi, è destinato a continuare la sua corsa. In Africa, infatti, ci sono ancora oltre 830 milioni di persone che non hanno connessione, ovvero un bacino di potenziali nuovi clienti pari al 74% della popolazione (dati dell’International Telecommunications Union).
Una crescita così forte e rapida, però, porta con sé un’altrettanto marcato aumento della “domanda” di connessione (soprattutto in termini di velocità) e di contenuti a cui gli operatori delle telecomunicazioni sono chiamati a far fronte. Un obiettivo la cui realizzazione passa soprattutto attraverso un piano di investimenti infrastrutturali, con un occhio di riguardo verso la costruzione di data center, visto che, ad oggi, la maggior parte del traffico dati africano è collocato fuori dal continente. Non è un caso che nel continente africano siano presenti, ad oggi, solo 36 data center (distribuiti in 7 paesi), contro i 63 del Sudamerica, gli oltre 1600 del Nordamerica o gli i 1319 dell’Europa.
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