Marocco: cosa si è detto all’International African Development Forum
Appuntamento con la storia.
Oltre 1200 operatori economici ed istituzionali, provenienti da 15 stati africani, si sono dati appuntamento in Marocco, a Casablanca, in occasione del terzo “International African Development Forum”, per parlare delle prospettive di sviluppo dell’Africa.
L’impressione comune è che il continente stia vivendo un momento cruciale della sua storia socio-economica. La crescita costante dell’economia, l’emersione di una nuova classe media, l’abbondante disponibilità di risorse agricole e naturali: sono questi gli ingredienti che fanno presagire, per l’Africa, un futuro ruolo da protagonista sulla scena internazionale. E’ fondamentale, però, che questo snodo vengo gestito con attenzione e responsabilità. Non a caso, il tema scelto per il forum è stato“Il tempo di investire”, a sottolineare l’importanza di agire con tempestività e professionalità, per individuare le leve di crescita su cui puntare.
Amadou Ba, Ministro dell’Economia e delle Finanze del Senegal, ha sottolineato come, in questa fase, lo sfida più importante per i paesi africani sia riuscire a “fare rete”, discutere e comunicare, mettendo in comune le loro risorse ed economie, diverse ma fortemente complementari. Presentarsi come un soggetto compatto ed unitario presenterebbe indubbi vantaggi anche nelle relazioni internazionali, come ha ribadito ancheAmadou Gon Coulibal, Segretario Generale della Presidenza della Costa d’Avorio, parlando di possibili accordi commerciali tra gli stati africani e l’Unione Europea.
Il ruolo strategico del Marocco.
Dopo il successo delle due precedenti edizioni (2010 e 2012), il Marocco ha scelto di organizzare ed ospitare il terzo appuntamento con l’ “International African Development Forum” per continuare ad accreditarsi come player strategico in questo momento storico estremamente dinamico. Il paese nordafricano è già oggi un hub economico-finanziario di primo piano nel continente, un ponte di collegamento sia nei commerci con Europa, Stati Uniti ed Asia, sia in quelli con l’Africa sub-sahariana. Le ambizioni marocchine sono evidenti, le ha certificate anche il Re Mohammed VI che, qualche tempo fa, ha affermatoche lo sviluppo economico del Marocco “è arrivato al punto da poter far entrare il paese a pieno titolo e definitivamente tra i paesi emergenti”. Una leadership forte, che vuole essere tale anche in campo socio-politico.
In questo percorso il Marocco può contare sul supporto di importanti organismi internazionali. Ad esempio, il 23 febbraio scorso, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) ha approvato il primo“Piano Strategico per il Marocco”, destinato ad accelerare la crescita del paese. Negli ultimi 2 anni, l’EBRD ha investito in Marocco 380 milioni di euro, finanziando 17 progetti di sviluppo, ed ha erogato linee di credito agevolato per complessivi 130 milioni di euro.
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