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Microsoft: Youth Spark finanzia l’educazione digitale

Microsoft ha annunciato lo stanziamento di 75 milioni di dollari come investimento in programmi educativi che implementino le conoscenze informatiche dei giovani. Molti sforzi verranno concentrati sull’Africa e sui paesi in via di sviluppo, come dimostra l’esperienza positiva della Gayaza High School in Uganda.

Microsoft investe nei saperi tecnologici

Durante l’ultimo Innovation Africa Summit,  meeting che riunisce esperti ed operatori del settore educativo e dell’ICT, Microsoft ha confermato il rafforzamento del progetto Youth Spark, attivo da tre anni. Si tratta di un programma di investimenti con cui l’azienda di Mountain View si impegna concretamente per migliorare l’ “educazione tecnologica” dei giovani di oltre 100 paesi nel mondo. A questo strumento il colosso informatico è pronto a destinare 75 milioni di dollari, che serviranno a finanziare partnership sia con soggetti governativi che con organizzazioni no profit. Alla base dell’iniziativa c’è la convinzione che una migliore conoscenza dell’uso del pc e delle tecnologie correlate possa aiutare le nuove generazioni ad inserirsi nel mercato del lavoro, anche in profili professionali non prettamente tecnici. L’occupazione, infatti, è un tema centrale per l’Africa, un continente che nel 2035 avrà una forza lavoro numericamente superiore a quella della Cina (oggi leader mondiale).

L’esperienza della Gayaza High School

Uno degli esempi virtuosi dei frutti che può dare l’impegno di Microsoft è l’esperienza della Gayaza High School, in Uganda. L’istituto, infatti, grazie alla collaborazione con l’azienda statunitense, si è dotato di strategie di e-learning molto avanzate. Il 90% degli insegnanti, formati attraverso appositi corsi dedicati alle sinergie tra ICT ed educazione, utilizza i laptop. Inoltre, tutti gli strumenti didattici ed i compiti per casa vengono caricati su un’apposita piattaforma cloud accessibile a tutti gli studenti. Innovazioni che hanno permesso alla Gayaza High School di accreditarsi come una delle migliori istituzioni accademiche del mondo per quanto riguarda l’integrazione delle tecnologie ICT nelle classi.

“E-learning Africa”: istruzione e tecnologia si incontrano ad Addis Abeba

Nella capitale etiope è in programma l’evento annuale che riunisce esperti ed operatori che si occupano di ICT applicato all’educazione e alla formazione. L’Africa punta sulle nuove tecnologie per affrontare le sfide sociali.

Tecnologia ed educazione.

Dal 20 al 22 maggio l’Etiopia ospiterà la “10° Conferenza Internazionale dell’ICT per lo Sviluppo, l’Educazione e la Formazione”, in programma ad Addis Abeba. Circa 1500 persone, da 68 paesi, prenderanno parte all’evento organizzato da “E-learning Africa”, network di operatori impegnati nell’ambito dell’elearning e della distance education, e dall’Unione Africana. Un’occasione di incontro tra professionisti ed esperti che si occupano di elaborare progetti che permettano di utilizzare l’ICT come strumento per l’attuazione del diritto all’istruzione.

Negli ultimi anni, in Africa, si sta sviluppando una crescente consapevolezza di come le nuove tecnologie possano essere messe al servizio delle più urgenti sfide sociali del continente. Una di queste è senza dubbio il potenziamento del sistema d’istruzione. Ad oggi, infatti, per molti bambini e ragazzi del continente, poter frequentare la scuola o dei corsi di formazione è  un miraggio, a causa delle barriere infrastrutturali (nelle zone rurali la scuola può distare anche molti chilometri dal villaggio dove vive lo studente), dei diffusi conflitti, della povertà che amplifica la piaga del lavoro minorile. In questo contesto l’elearning e la distance education, facendo leva sulle nuove tecnologie, possono davvero rappresentare un punto di svolta.

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Il futuro della scuola.

Un esempio concreto del possibile binomio ICT – diritto all’istruzione viene da Eneza Education, una delle aziende scelte dalla rivista Fast Company come esempio di imprenditoria africana innovativa. Eneza è un’impresa keniana che produce contenuti educativi fruibili attraverso cellulari low cost. L’iniziativa è pensata per tutti quei bambini, appartenenti a famiglie a basso reddito, che vivono in zone rurali; minori che spesso sono tagliati fuori dal circuito dell’istruzione perché abitano in villaggi dove mancano infrastrutture e personale educativo. Le nuove tecnologie, però, possono abbattere queste barriere. Grazie ai prodotti di Eneza, ragazzi tra gli 11 ed i 18 anni possono accedere a delle vere e proprie classi virtuali, con lezioni, verifiche periodiche ed un software per collegarsi direttamente con gli insegnati, in modo da avere anche un contatto personale.

In alcuni paesi la distance education è applicata anche a livello universitario; è il caso della Costa d’Avorio, che ha recentemente annunciato la nascita del primo Ateneo online del paese, l’ “Università Digitale della Costa d’Avorio”, realizzato in collaborazione con l’Agence Universitarie Francophone (AUF).

La tecnologia rende accessibile l’università: le esperienze di Congo e Costa d’Avorio

I due paesi africani si affidano all’ICT per potenziare il loro sistema universitario, grazie anche alla collaborazione di partner privati. L’ateneo di Kinshasa si dota del primo Digital Center, mentre il governo ivoriano sperimenta la strada della distance education anche a livello di istruzione superiore.

Il Digital Center di Vodacom. “Noi crediamo che l’acceso ad internet non debba essere un privilegio”. Con queste parole Murielle Lorilloux, Direttore Generale di Vodacom Congo, impresa di telecomunicazioni africana, ha salutato l’inaugurazione del nuovo “Digital Center” dell’Università di Kinshasa (UNIKIN). La struttura, del valore di 83mila dollari, dotata di 100 computer con accesso alla rete ed altrettanti tablet, è stata realizzata proprio da Vodacom, nell’ambito del programma “Digital Solidarity”, con cui l’azienda finanzia progetti in cui le nuove tecnologie vengono messe al servizio delle più pressanti esigenze sociali. Da questo punto di vista l’Università di Kinshasa rappresenta una vera sfida. Creato nel 1954 dal governo belga, l’ateneo ha notevoli carenze infrastrutturali che lo rendono un ambiente poco confortevole per studenti, professori e ricercatori: manca di una biblioteca adeguata, di sale conferenza e di un centro di calcolo. Per questo Vodacom l’ha scelta per l’allestimento di questo nuovo centro digitale, che sarà capace di offrire agli iscritti ai corsi un fondamentale supporto tecnologico.

Gli insegnamenti previsti nella nuova Università Digitale della Costa d'Avorio

Gli insegnamenti previsti nella nuova Università Digitale della Costa d’Avorio

La Costa d’Avorio investe sulla “distance education”. Mentre il Congo, con la collaborazione di Vodacom, dota di infrastrutture avanzate l’università di Kinshasa, la Costa d’Avorio sceglie di “smaterializzare” la cultura e renderla digitale. Gnamien Konan, ministro ivoriano dell’istruzione superiore, ha recentemente annunciato il lancio dell’Université Numérique de Côte d’Ivoire (UNCI), una vera e propria università online. Per il paese africano si tratta del primo esperimento di “distance education” applicato ad un ateneo, reso possibile grazie alla collaborazione con l’Agence Universitaire Francophone (AUF). Il progetto rientra in una più ampia strategia con cui il governo della Costa d’Avorio vuole potenziare il sistema di “distance education”, per ampliare le possibilità d’accesso ai più alti livelli di istruzione, oggi limitate dalla carenza di spazi e strutture adeguate. Per centrare l’obiettivo, però, oltre che moltiplicare le iniziative come quella dell’Université Numérique sarà necessario anche investire in maniera decisa nella diffusione di attrezzature ICT tra la popolazione, altrimenti i contenuti digitalizzati continueranno ad essere inaccessibili. A questo scopo il governo ha recentemente anticipato la volontà di investire ben 14 milioni di dollari per incrementare il numero di strumenti di comunicazione digitale in dotazione a studenti e docenti.