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Sviluppo 5G, troppe incertezze in Europa

La tecnologia 5G (connessioni sempre più veloci) rappresenta il futuro del settore TLC. Per rimanere ancorati al successo bisogno allinearsi. Lo stanno facendo le potenze economiche mondiali, come USA e Cina, e i big del settore. Chi invece sembra avere una posizione confusa è l’Europa. VuBlog propone una rassegna di articoli dedicati al tema, per indagare la strada di sviluppo che il vecchio continente intende intraprendere.

Sta arrivando il 5G

Secondo l’opinione di Ovum, è il 2020 la deadline per la commercializzazione dei servizi 5g, la rete ultra veloce che rappresenta il futuro della tecnologia. E le stime parlano di 24 milioni di abbonamenti già nel 2021. Un giro d’affari sostanzioso che nessuno vuole perdere. Già da tempo, infatti, potenze mondiali e grandi player del settore hanno annunciato piani strategici ed investimenti per non mancare l’occasione. Pochi giorni fa, ad esempio, l’amministrazione Obama ha stanziato 400 milioni di dollari per attività di ricerca e sperimentazione legate proprio al 5g.

L’Europa arranca

Chi si sta muovendo più lentamente del previsto, invece, è l’Europa. L’atteggiamento dell’Unione nei confronti della dirompente novità sembra troppo attendista, come sottolineano due articoli di Corriere delle Comunicazioni e Key4Biz. La novità più importante è  stata, qualche settimana fa, la firma, da parte dei player TLC più importanti del continente, di un manifesto dedicato proprio al 5G. Nel testo, approfondito dal sito Total Telecom, le Compagnie si impegnano ad investire in maniera importante nello sviluppo della nuova rete, chiedendo in cambio alle istituzioni europei un intervento deciso in tema di net neutrality. Qualche addetto ai lavori, però, teme che dietro questa mossa pubblica si nasconda un bluff, come ipotizza un articolo pubblicato da RCR Wireless.

 

Columbus II e Columbus III, i cavi che collegano vecchio e nuovo mondo

Columbus II e Columbus III sono due strategiche infrastrutture che collegano il continente europeo con quello americano, attraversando orizzontalmente tutto l’Oceano Atlantico. Un viaggio che parte dall’Italia per approdare in Sud America.

Il nome di Cristoforo Colombo, navigatore genovese che scoprì “il nuovo mondo”, evoca grandi imprese a cavallo tra i due continenti: la vecchia Europa e la giovane America. Non è un caso, quindi, che sia stato Columbus il nome scelto per ribattezzare due cavi sottomarini che, attraversando tutto l’Oceano Atlantico, mettono in connessione le due sponde.

Columbus II

Delle due infrastrutture è quella entrata in servizio per prima, nel 1994. Complessivamente si tratta di un cavo sottomarino lungo circa 12.300 km, ripartito in tre segmenti. Il primo settore, il Columbus II-A, collega Messico e Florida (circa 1100 km). Il tratto Florida – Isole Virginia è invece coperto dal Columbus II-B, di oltre 2000 km, mentre quello transatlantico, dalle Isole Virginia fino all’Italia (Palermo), prende il nome di Columbus II-C, e fa scalo anche in Portogallo e Spagna (Isole Canarie).

Columbus III

La struttura del Columbus III, invece, è più unitaria. Il cavo parte sempre dall’Italia (Mazara del Vallo) per approdare negli Stati Uniti (Hollywood). Cinque i landing point del tragitto: a quelli iniziale e finale, si aggiungono Conil (Spagna), Lisbona (Portogallo) e Ponta Delgada (Portogallo). Diventata operativa nel 1999, grazie all’investimento di 30 carrier, l’infrastruttura, lunga circa 9900 km, è dotata di 90 ripetitori e ha una portata di 20 Gbit/s.

Nel 2010 il cavo è stato oggetto di un intervento di restyling, affidato a Xtera Communication, con l’obiettivo di aumentare la capacità proprio nel tratto Atlantico. L’operazione è  stata pensata anche per potenziare i servizi offerti ai paesi africani, indirettamente forniti.

 

TLC&ICT: gli eventi di giugno

Giugno ricco di appuntamenti internazionali per il mondo ICT e TLC. Africa al centro del summit Invest in Data Center Africa, l’Europa Centrale ed Orientale protagoniste di un nuovo evento del circuito Capacity Conferences, mentre a San Paolo (Brasle) andrà in scena una due giorni dedicata alla banda larga in Sud America. Da segnalare anche tre eventi a tema Internet of Things: IoT Tech Expo Central Europe, Smart Home World e 5G World.

Invest Data Center Africa

Un evento speciale, in calendario l’8 giugno a Monaco, per discutere dello sviluppo infrastrutturale dell’Africa, legato al settore delle telecomunicazioni. Ci si focalizzerà soprattutto sulla realizzazione e messa in opera di nuovi data center, capaci di cambiare il volto industriale di un continente considerato alla vigilia di un vero e proprio boom tecnologico.

Capacity Central & Eastern Europe

Nuovo appuntamento con il circuito delle Capacity Conferences, il 15 e 16 giugno. Questa volta di parla dell’andamento del business nel vecchio continente, soprattutto Europa Centrale ed Orientale. A Varsavia sono attesi circa 250 partecipanti, in rappresentanza di oltre 30 compagnie internazionali.

Broadband Latin America

Il 21 ed il 22 giugno tocca al Sud America, con un evento incentrato sull’implementazione della banda larga, ospitato a San Paolo (Brasile). L’obiettivo è ragionare su strategie che possano rendere la connessione veloce nel continente un servizio sempre più accessibile e meno costoso.

Tre eventi a giugno per l’Internet of Things

Il tema delle tecnologie legate allo IoT continua a ricoprire un ruolo centrale nel dibattito tecnologico. Tre gli eventi di giugno dedicati. Si parte con IoT Tech Expo Central Europe 2016, a Berlino il 13 e 14 giugno. Poi sarà la volta di Smart Home World, il 21 e 22 giugno a Londra. Infine, sempre a Londra, il 29 e 30 giugno, si terrà il 5G World, dedicato alla nuova generazione di connessioni veloci. 

Il futuro viaggerà in 5g

La rete 5g è il futuro, ed è sempre più vicina. I grandi player delle telecomunicazioni si preparano per affrontare la sfida da leader, supportati dalle azioni dei principali governi ed istituzioni internazionali. Ci si interroga, però, sui costi di questa rivoluzione e sulle sue reali potenzialità.

Le caratteristiche del 5g

Cos’è il 5g? Quali sono le sue caratteristiche? In cosa si differenzia dal 4g? Un articolo di Trusted Review cerca di rispondere a queste domande, tratteggiando il profilo della tecnologia che sembra destinata a rivoluzionare (ancora una volta) il mondo della rete mobile.

I big delle TLC si preparano alla sfida

I maggiori player internazionali delle telecomunicazioni affilano le armi, per presentarsi da leader alla prova del 5g. La sfida si gioca sulle partnership, le aggregazioni, i progetti comuni. Il portale CorCom.it propone un riepilogo dello stato dell’arte, con un occhio agli ulteriori sviluppi previsti nei prossimi mesi.

Le mosse dell’Europa

In vista dello sviluppo della rete 5g, l’Unione Europea ha messo in cantiere un intervento normativo per liberare la banda ad altissima frequenza (700 MHz), oggi occupata dal digitale terrestre. Lo svuotamento dovrebbe concretizzarsi entro il 2020, come sottolinea un articolo dell’agenzia di stampa italiana Ansa.

Il costo del 5g per gli USA

Prepararsi per l’avvento della rete di nuova generazione costerà agli Stati Uniti circa 104 miliardi di dollari. La stima, ripresa da un articolo di Key4Biz, è stata elaborata da iGR Research e comprende tutti gli investimenti necessari per l’implementazione di tutti gli elementi necessari per l’alta velocità del futuro.

Le mosse dell’Italia

Sempre Key4Biz, in un approfondimento dedicato all’Europa, si sofferma sulla  situazione dell’Italia, in questo quadro globale di preparazione all’avvento del 5g. L’idea è quella di creare un laboratorio di studio della nuova rete presso l’Iscom (Istituto superiore delle comunicazioni e delle tecnologie).

Il futuro delle TLC in Europa

Secondo esperti ed analisti, l’Europa delle telecomunicazioni è ad uno snodo cruciale: ha bisogno di una svolta per decollare davvero. Un recente report dell’ETNO fotografa un business in ripresa, ma per riconquistare una leadership internazionale c’è bisogno di nuove regole.

Il report dell’ETNO

Lo European Telecommunications Network Operators ha realizzato, come ogni anno, un report in cui analizza lo stato delle telecomunicazioni nel vecchio continente, sia dal punto di vista della diffusione delle connessioni che da quello del business. Il dato principale è che il mercato TLC europeo ha rallentato  la sua caduta, fin quasi ad arrestarla, e dal prossimo anno dovrebbe tornare a crescere. A dare linfa al settore sono stati gli investimenti, in salita, e il mercato mobile che, seppur in leggera flessioni, ha fatto registrare performance migliori degli altri segmenti.

L’America guarda all’Europa

Il portale Key4Biz riporta l’opinione espressa dal Wall Street Journal sul settore TLC europeo. Secondo l’influente quotidiano statunitense, l’Europa delle telecomunicazioni deve puntare a realizzare un vero mercato unico, obiettivo finora annunciato a parole ma mai perseguito nei fatti. Sotto accusa, secondo gli esperti americani, andrebbe messo l’atteggiamento incoerente e poco chiaro di Bruxelles, che ad ogni cambio di Commissione sembra mutare approccio verso il mondo tlc. 

Regolamentazione unica

Il WSJ focalizza la sua critica all’Europa sulla mancanza di un vero mercato unico, il CERRE (Centre on Regulation in Europe), invece, punta il dito contro la frammentazione della regolamentazione. Sempre il sito Key4Biz, infatti, dedica un articolo ad uno studio dell’ente, secondo cui il futuro del business tlc in Europa è messo a rischio dalla mancanza di un quadro normativo unico tra Internet, media audiovisivi e comunicazioni elettroniche. La soluzione, secondo il centro di analisi, sarebbe quella di strutturare un quadro regolamentare per tutte le infrastrutture digitali e un altro per tutti i servizi.

Sviluppo 5G, la Cina accelera

Il gigante asiatico lancia un ambizioso piano di ricerca e sviluppo della rete 5G, in collaborazione con Ericsson, provando a giocare d’anticipo e a fare da apripista per il resto del mondo. Un’accelerazione inaspettata, di cui non c’era traccia nel recente accordo sul tema firmato dalla Cina con l’Unione Europea. 

La corsa al 5G

E’ ufficialmente partita, in tutto il mondo, la corsa verso il 5G, la futura generazione di comunicazioni mobile che sarà in grado di offrire velocità operative da 100 a 1000 volte maggiori rispetto all’attuale 4G. Le principali economie internazionali sono al lavoro per predisporre piani di ricerca e sviluppo, con il 2020 come orizzonte di riferimento. Tra i paesi più attivi c’è la Cina che vuole ritagliarsi un ruolo da leader in questo processo di innovazione e sta cercando di bruciare le tappe, forte anche di un mercato interno enorme e dalle grandi potenzialità di crescita.

L’accordo Cina – UE

Il 2015 si è chiuso con un primo passo importante: l’accordo siglato tra Cina e Unione Europea per elaborare insieme tempi e modalità di sviluppo del 5G, promuovere progetti sinergici di ricerca, stabilire insieme standard internazionali di servizio. La partnership è un’occasione importante per l’UE, che ha così la possibilità di attingere al potenziale tecnologico cinese e, più in generale asiatico. L’alleanza, però, è anche una vittoria economica e politica per la Cina, che si accredita come interlocutore internazionale privilegiato in materia di 5G.

L’intesa con Ericsson

Alla Cina, però, l’asse con l’Europa non basta, e punta a crescere anche autonomamente. Va in questa direzione il memorandum siglato dal China Mobile Research Institute con Ericsson, tra le più importanti aziende di telefonia del mondo. Oggetto dell’intesa un programma di ricerca e sviluppo di una nuova interfaccia 5G, destinata alla commercializzazione entro il 2020. L’intesa, come hanno sottolineato le parti coinvolte, va inquadrata nel più generale piano strategico denominato “Internet +” con cui la Cina vuole continuare ad incrementare il proprio network internet, sia qualitativamente che quantitativamente.

ETNO Report: Europa sempre più “mobile”

VuBlog dedica una nuova infografica ai dati diffusi dall’ETNO, associazione che riunisce i maggiori player delle telecomunicazioni attivi in Europa, nel suo report annuale dedicato al settore. Dopo aver parlato dello stato di salute del business delle tlc, è il momento di guardare alla diffusione delle connessioni nel vecchio continente. Continua il calo delle linee fisse tradizionali, -5,3% in un anno, mentre crescono quelle a banda larga (+3,5%) e gli abbonamenti mobile (+1,4%). I tassi di penetrazione rivelano un Europa sempre più mobile con ben 131,4 sottoscrizioni ogni 100 abitanti, mentre la banda larga è ferma ancora al 29,7%.

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ETNO Report: si rafforza il business TLC europeo

L’ ETNO, associazione che riunisce i maggiori player delle telecomunicazioni attivi in Europa, ha pubblicato il suo annuale report in cui fa il punto sullo stato di salute del settore nel continente. Quest’anno il giro d’affari delle TLC fa registrare una flessione dell’1,1%, un dato positivo se rapportato al -2,9% del 2014 e che fa ben sperare per il futuro. Positivo soprattutto il dato sugli investimenti del settore: +1,2%. Le telecomunicazioni si confermano un business strategico, che oggi impiega quasi 800mila persone.

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FLAG, dal Giappone al Regno Unito passando per l’Italia

Il FLAG, acronimo di Fiber-Optic Link Around the Globe, è uno dei cavi sottomarini più importanti a livello internazionale. Con i suoi 28.000 km di lunghezza viaggia dal Giappone fino al Regno Unito, attraversando Asia, Africa e Mediterraneo e toccando ben 14 paesi.

FLAG : 28mila km che avvicinano Asia ed Europa

A dare la dimensione dell’importanza e della grandezza di FLAG sono i suoi numeri. Il cavo si snoda lungo un tragitto di 28mila km, di cui 27mila sottomarini e circa mille terrestri (in Egitto ed in Thailandia). Nel suo viaggio attraversa l’Oceano Indiano, il Canale di Suez, il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico; costeggia tutto il sud-est asiatico, la costa nord-orientale dell’Africa e quella nord-occidentale dell’Europa. In questa lunga traversata, con i suoi 17 landing point, tocca 14 diversi paesi e tre continenti. E’ capace di trasportare, da una parte all’altra del globo, oltre 120mila canali voce ed  ha una velocità di 10 Gbit/s. Realizzato da Global Cloud Xchange, ed  entrato in funzione nel 1997, rappresenta ancora oggi uno snodo strategico nel network internazionale.

Il Mediterraneo al centro

Il passaggio del FLAG attraverso il Mediterraneo è uno degli elementi che rende questa area centrale per le telecomunicazioni di tutto il mondo. Una volta varcato il canale di Suez, il cavo fa rotta verso l’Italia, fermandosi a Palermo (Carini), e poi verso la Spagna, con sosta a Estepona. Due soli i landing point che però gli consentono di tagliare in orizzontale tutto il bacino. Inoltre, a Palermo, uno dei principali hub italiani, si incontra con un altro importante cavo: il SeaMeWe4, che unisce Marsiglia e Singapore. Il Mediterrano, quindi, si conferma snodo cruciale delle rotte nord-sud e di quelle est-ovest. Per questo, molte compagnie internazionali guardano con attenzione a quest’area e stanno investendo per posizionare qui i loro avamposti infrastrutturali.