Il mercato dell’Internet of Things più forte degli smartphone
Rassegna stampa tematica dedicata al duello a distanza tra device IoT e smartphone. Il mercato dell’Internet of Things continua a crescere e promette di superare quello degli smartphone entro il 2018. Un trend di sviluppo che però sta subendo dei rallentamenti inaspettati proprio a causa della rivalità con i dispositivi mobile.
Nel 2018 più IoT che smartphone
La deadline è tracciata: 2018. Sarà quello l’anno del sorpasso dei device IoT sugli smartphone, almeno stando alle previsioni di Ericsson, riprese anche dal sito Business2Community. Grazie ad una crescita media annua del 23%, entro poco più di 12 mesi i dispositivi legati allo IoT risulteranno più venduti (in termini di volumi) dei telefonini di ultima generazione.
Obiettivo mancato
Il futuro dell’Internet of Things, però, non è tutto roseo. Il ritmo di crescita sono elevati, le potenzialità enormi, ma meno di quello che si pensava in passato. La promessa dei 50 miliardi di device connessi entro il 2020 è ormai un mito irrealizzabile. Bene che va saranno 30. Una battuta d’arresto che ha costretto gli addetti ai lavori a rivedere le loro stime e le loro ipotesi di sviluppo del mercato, come spiega un articolo di Corriere Comunicazione.
Tutta colpa degli smartphone
A cosa è dovuto questo rallentamento? Agli smartphone. Nonostante siano destinati ad essere sorpassati in termini di vendite, i dispositivi mobile non vogliono cedere il trono. A renderli ancora competitivi, spiega Fortune, è la capacità di adattarsi a svolgere servizi e funzioni simili a quelle dei device IoT, con il vantaggio di essere già conosciuti dalla clientela.
Una sinergia possibile
In realtà, oltre la contrapposizione “di mercato”, tra il mondo dei device IoT e gli smartphone ci sono molti punti in comune. Anzi, si potrebbe parlare di vere e proprie possibilità di integrazione, come racconta un articolo del quotidiano La Stampa, di cui beneficerebbero entrambi. Il futuro potrebbe regalarci telefonini capaci di apprendere.